15 marzo 2011

Beata me che lavoro a casa. Il mio capo

Il mio capo sono io. Se decidi di fare l'illustratore la promozione è immediata. Dopo aver festeggiato capisci che fare carriera significa più responsabilità: tu pensi alle idee, al bilancio, agli orari, alle ferie. "Oggi mi prendo un giorno libero, conosco il capo e sono sicura che non avrà nulla in contrario." Il rischio è di lavorare poco o troppo, di rilassarsi spesso o spremersi senza pietà. Lunghe pause pranzo oppure orario continuato senza sosta, anche il sabato e la domenica, come i centri commerciali, dove, però, lavorano più persone. Inutile discutere con il capo, o meglio, ci puoi provare, ma assicurati di essere da solo nella stanza: il tuo sarà un lungo monologo. "Libero professionista", se prendi troppo alla lettera la parola "libero" è la fine della tua azienda e il tuo capo non ne sarà contento.
Se avessi un capo sicuramente riuscirei a convincerlo a non licenziarmi.
Continua.. .

3 commenti:

  1. "...Sì,sì amore ora smetto di lavorare devo solo finire una cosa quì...... sì,sì.... ora ho finito, devo solo ottimizzarla x internet..... sì, sì gurad minuti..... devo solo metterla sul blog...."
    Poveretto il mio ragazzo!

    RispondiElimina
  2. Ahhhh come è vero!! l'organizzazione è la parte più complicata, perchè nn c'è nessuno che detta le regole ( a parte le scadenze!)....
    Ci toccherà imparare pure quello! ^^

    RispondiElimina
  3. Carissime! Allora devo correggermi "Beate noi.." :D

    RispondiElimina